La nostra consueta rubrica che traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Tour de France2024.
Tadej Pogačar (UAE Team Emirates): Se qualcuno si era azzardato a pensare che lo sloveno potessi concedersi una giornata a guardare i panorami della Costa Azzurra, ha dovuto presto rendersi conto che le cose stavano, una volta di più, in maniera ben diversa. La Maglia Gialla si è confermata di un altro pianeta anche nella cronometro conclusiva, guadagnando in salita, in discesa, in pianura e concedendosi solo qualche centinaio di metri, a Nizza, di sorrisi e saluti. Sei vittorie di tappa, per coronare una stagione epica. E non è ancora finita…
Santiago Buitrago (Bahrain Victorious): Una prova eccezionale per il colombiano, che delle prove contro il tempo non è mai stato uno specialista e che riesce a chiudere invece al nono posto di giornata: la prestazione gli permette di sopravanzare Giulio Ciccone in classifica e di conquistare quel posto nei primi 10 della classifica generale che era l’obiettivo, suo e soprattutto della squadra, fin dall’inizio del Tour.
Harold Tejada (Astana Qazaqstan): La prestazione che non ti aspetti da un corridore che si conferma dotato di talento, ma anche spesso indecifrabile. Il colombiano è il miglior uomo di “non-classifica” all’arrivo, rimane a lungo al comando della classifica parziale, e si toglie la soddisfazione di aggiungere un piazzamento a un Tour che lo ha visto spesso nella terra di nessuno, eccezion fatta per le primissime tappe.
Giulio Ciccone (Lidl-Trek): La cronometro non è mai stata la sua specialità primaria, ma questa volta ha sofferto tanto, probabilmente più del previsto. Alla fine, il responso è quello che proprio non volevano né lui né la squadra, ovvero l’uscita dalle prime 10 posizioni della classifica finale, a vantaggio di un Buitrago dimostratosi ben più pimpante in questa giornata. Anche la scelta strategica di cambiare bici per il tratto finale non ha dato i suoi frutti.
Wout van Aert (Visma|Lease a Bike): Con ogni probabilità sapeva che non avrebbe vinto e ha deciso quindi di non forzare, alla ricerca di una prestazione che forse gli sarebbe servita a poco. A poco meno di una settimana dalla prova contro il tempo dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 fa comunque strano vederlo chiudere con un ritardo i 8’14” rispetto al vincitore Tadej Pogačar. Da vedere se sarà stato tutto calcolato o se la condizione del belga è davvero lontana da quelli che sono i suoi, eccezionali, picchi.
Remco Evenepoel (Soudal-QuickStep): L’idea era quella di nobilitare, nuovamente, la maglia iridata della specialità. La squadra ci credeva parecchio, ma il serbatoio di energie del belga stava probabilmente iniziando a puntare verso la riserva. La prova, in termini di valore assoluto, rimane buona, anche in virtù del fatto che sarà magari subentrata una certa sazietà, data la pesantezza dell’obiettivo-podio raggiunto. Alla fine, tutto sommato, gli sono stati davanti solo due giganti del ciclismo contemporaneo.